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Legittimista
con cappello e coccarda rossa - Olio su tela 70 x 60 cm. |
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Partigiano
legittimista leggermente strabico mentre pulisce la spada |
Olio
su tela 70 x 50 - nota: dati semantici attribuiti a
Bernardo Stramenga |
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Brigante in attesa di
giudizio - Olio su tela 60 x 40 |
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NATURA
E CAUSE DEL BRIGANTAGGIO
Il
brigantaggio in Abruzzo e nell’Italia meridionale dopo l’unità
d’Italia, da tempo viene considerato dalla critica storica non
in modo semplicistico , come una sollevazione contadina contro il
potere economico e politico del nuovo Stato che si andava a
costituire, ma come una realtà ben più complessa e articolata.
L’origine
del fenomeno a livello sociale può essere ricercata nella miseria
e nei continui soprusi che il popolo contadino doveva sopportare
da parte di pochi ricchi padroni. Un’altra causa può
essere individuata nelle illusioni che si erano andate nutrendo
con l’unificazione nazionale e che lasciarono delusi i contadini
e i braccianti a causa della miope politica sabauda che
spesso si limitò a trattare il meridione come un territorio
conquistato. Dalle popolazioni del sud dell’Italia e
dell’ Abruzzo in particolare, i piemontesi furono percepiti come
dei conquistatori che andarono a sostituirsi ai Borboni
nell’amministrazione di un potere che restava distante anni luce
dalla realtà povera e umile con cui larghissimi strati sociali
erano costretti a confrontarsi quotidianamente.
Sconcerto
e delusione fomentarono ribellioni che il governo pensò di poter
bloccare in modo duro con la legge marziale, e bagni
di sangue. Sin dal 1861, gruppi formati da contadini, salariati
ridotti alla fame e disertori dell’esercito si diedero al
brigantaggio in forme primitive e disorganizzate attraverso furti,
vendette e vandalismi. Nacquero così pian piano le prime bande
condotte da capi che divennero leggendari per la popolazione. Per
combattere il brigantaggio venne utilizzato l’esercito e
all’inizio del 1870, la violenta repressione militare a cui
tutto il meridione fu sottoposto, portò a conclusione il periodo
del brigantaggio nel sud del paese, lasciando però irrisolti i
grandi problemi che ne produssero poi l’arretratezza economica
nei confronti del resto d’Italia.
IL
BRIGANTAGGIO ABRUZZESE
La
miseria , la fame, le carestie, le pesti e l’inasprimento
fiscale che attanagliavano la nostra gente favorirono
l’accrescersi di compagnie organizzate di banditi che,
nonostante leggi severissime, si facevano sempre più
intraprendenti, saccheggiando paesi e castelli spesso si
scontravano con truppe regolari ed erano queste ultime ad avere la
peggio , soprattutto perché i capitani dei banditi erano
assai di frequente ex-comandanti di compagnie di ventura che si
avvalevano di gente malfamata e pregiudicata.
Il
fenomeno del brigantaggio nasce in Abruzzo fin dal 1500, con le
imprese di Marco Sciarra. L'epoca di massima espansione del
fenomeno si ebbe subito dopo la conquista, da parte dei Piemontesi
guidati da Garibaldi, delle regioni del Regno di Napoli, ossia fra
il 1860 e il 1870, quando, dopo
l'iniziale entusiasmo, dell’unificazione iniziarono ad emergere
i primi malcontenti. I Borboni avevano infatti dominato per
secoli imponendo uno stato protezionistico e assolutistico e molto
legato al clero. I Piemontesi introdussero
invece leva obbligatoria, leggi anticlericali, libero commercio ma
anche nuove tasse .
La
radice propriamente politica sembra esclusa in quanto nella nostra
regione si trattò soprattutto di un fenomeno malavitoso, derivato
comunque dal malcontento dei contadini che vivevano da secoli
nell'indigenza e nell'ignoranza. L’andare alla montagna ,
l’essere costretto a nascondersi alla macchia fu per i nostri
contadini una realtà di sempre, un modo per sfuggire alla
giustizia dopo aver commesso un crimine e soprattutto la Majella,
con le sue grotte, fitte faggete, valloni e precipizi, è stata al
centro degli episodi più noti del Brigantaggio.
Il
Brigantaggio in Abruzzo subito dopo l’unificazione , fu diverso
a seconda dei posti e dei momenti . Vi erano anche
briganti che combattevano per il ritorno dei Borboni ed erano da
questi sostenuti ma i briganti erano molto spesso
delinquenti crudeli che passavano di paese in paese con le
loro orde , uccidendo, saccheggiando ed allestendo macabre
manifestazioni con i cadaveri degli uccisi.
Tratto
da www.abruzzo24ore.tv
Ricostruzione
storiografica di Elisabetta Mancinelli
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